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Le koryū di Iaidō

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Nakayama Hakudō in una dimostrazione di un kata di Musō Shinden-ryū
Toyo Hashimoto (a sinistra) e Nakayama Hakudō (a destra) in una dimostrazione di un kata di Musō Shinden-ryū

Nelle arti marziali giapponesi il termine koryū (古流) è tradotto come “scuola antica” ed è impiegato per riferirsi a tutte le scuole di arti marziali nate prima della Restaurazione Meiji, avvenuta nel 1868.
Nell’antico Giappone, ai giovani bushi (武士 – guerrieri) veniva insegnata, dai samurai più anziani ed esperti, l’abilità con le armi. I bushi con una significativa reputazione sul piano delle abilità marziali avevano il compito di guidare l’istruzione dei soldati della regione. Col tempo questa istruzione venne codificata, portando allo sviluppo di varie “correnti” o scuole di combattimento. Ogni scuola o ryū (流) aveva le proprie tecniche, le proprie specializzazioni e i propri approcci al combattimento. Avevano anche la loro massima autorità, il sōke (宗家 – lett. “capofamiglia”) o capo scuola, che insegnava e supervisionava l’appartenenza al ryū concedendo licenze di trasmissione e, se necessario, espellendo gli studenti che infrangevano le regole.
A seguito della Restaurazione Meiji del 1868, il Giappone fu investito da una mania di modernizzazione. Le koryū erano viste da molti come legami anacronistici con un passato obsoleto. Il numero dei membri diminuì drasticamente e molte ryūha (流派 – scuole) si estinsero perché non c’era nessuno che ereditasse la tradizione. Altri invece ritenevano che la pratica delle arti marziali avesse un valore intrinseco per lo sviluppo umano che andava oltre le semplici applicazioni combattive. Hanno così cercato modi per modernizzare la pratica delle arti marziali.

Mentre avvenivano tutti questi cambiamenti, l’arte della scherma giapponese si stava unificando prendendo il nome di Kendō (剣道), con un unico insieme di regole e di equipaggiamento standardizzato. Per non perdere la connessione con le koryū di Kenjutsu (剣術) da cui si è sviluppato il Kendō, sono stati istituiti una serie di Kendō Kata, attingendo dalle antiche tecniche tradizionali come Ono-ha Itto-ryū (小野派一刀流劍術), Jikishinkage-ryū (鹿島神傳直心影流 – detta anche Kashima Shinden Jikishinkage-ryū) e Shindō Munen-ryū Kenjutsu (detta anche Shintō Munen-ryū – 神道無念流). Imparando i Kendō Kata, i praticanti potevano preservare alcune delle tecniche originali che costituivano la base del Kendō moderno. In questo modo l’arte modernizzata (Kendō) venne praticata accanto all’arte tradizionale (koryū Kenjutsu).

​Lo Iaidō (居合道) si è sviluppato in modo simile. Nel 1954 i leader di un certo numero di scuole di koryū di Iaidō si riunirono per formare la All Japan Iaido Federation (全日本剣道連盟). Crearono una serie di cinque tecniche standardizzate tratte dalle koryū che sarebbero state praticate da tutti gli studenti, insieme alle tecniche originali delle loro stesse scuole. La sezione Iaidō della All Japan Kendo Federation ha creato 7 Seitei Iai Kata nel 1969, attingendo principalmente alle tecniche koryū di Musō Jikiden Eishin-ryū e Musō Shinden-ryū. Attualmente ci sono 12 tecniche conosciute come Zen Ken Ren Iai Kata. Oggi queste tecniche moderne sono praticate in tutto il mondo. Sono supervisionati da un comitato dei migliori sensei e subiscono piccole variazioni di anno in anno. La relativa importanza attribuita alle koryū e allo Zen Ken Ren Iai differisce da dōjō a dōjō, ma gli studenti di solito praticano entrambi e sono visti come aspetti distinti ma al tempo stesso complementari dell’allenamento.

Nascita della Musō Jikiden Eishin-ryū e della Musō Shinden-ryū

Le koryū conosciute oggi hanno radici molto remote e sono frutto di studio e di fusione tra diverse altre koryū del passato. Le koryū Musō Jikiden Eishin-ryū (無双直伝英信流) e Musō Shinden-ryū (夢想神伝流) traggono origine dalla scuola di un importante artista marziale che prende il nome di Hayashizaki Jinsuke Minamoto no Shigenobu (林崎甚助源の重信).

Hayashizaki nacque nella provincia di Dewa, Ōshū (l’attuale prefettura di Yamagata) e visse dal 1546–1621 nell’attuale prefettura di Kanagawa. Non si conosce molto della sua vita ma sembra sia cresciuto durante un periodo di costante guerra in Giappone e che sia stato esposto ai metodi di combattimento di spada sin dalla tenera età. Secondo la leggenda, il padre di Hayashizaki fu assassinato e lui per vendicarsi iniziò ad allenarsi seriamente. Un giorno si recò al santuario Hayashizaki Meijin a pregare per ricevere un segno che potesse guidarlo. Si dice che in quell’occasione ricevette l’ispirazione divina per una nuova tecnica di estrazione e taglio con la katana (刀) in un unico movimento. La leggenda dice inoltre che alla fine sconfisse l’assassino di suo padre.
In seguito, Hayashizaki continuò il suo pellegrinaggio nelle arti marziali, allenandosi con rinomati spadaccini e attirando i suoi studenti (come Tamiya Heibei, fondatore della Tamiya-ryū (田宮流 – Tsumaki)). Hayashizaki stabilì il proprio stile di scherma, chiamandolo Shinmei Musō-ryū (神明無双流).
L’arte di Hayashizaki ha assunto nel tempo diversi nomi tra i quali Hayashizaki-ryū (林崎流) o Jūshin-ryū (重信流). Come anticipato prima, essa è considerata il fondamento di molti dei principali stili di iai praticati oggi, in particolare Musō Jikiden Eishin-ryū e Musō Shinden-ryū.

Dimostrazione di Musō Shinden Eishin-ryū

Il sōke di settima generazione della scuola di Hayashizaki, Hasegawa Chikaranosuke Hidenobu (長谷川主税助英信 – Eishin), fu uno dei suoi caposcuola più importanti. Ebbe una grande influenza sulla scuola. In particolare, adattò le tecniche originariamente sviluppate per il tachi (太刀 – spada lunga) all’uso della katana contemporanea. Ideò molte nuove tecniche, alcune delle quali ora formano la serie Tatehiza no Bu (中伝 – Chūden). L’influenza e l’adattamento di Hasegawa portarono lo stile a essere chiamato Hasegawa Eishin-ryū. Veniva anche chiamato Hasegawa-ryū o semplicemente Eishin-ryū.

Hayashi Rokudayū Morimasa (林守政) fu il sōke di nona generazione. Hayashi introdusse una serie di tecniche eseguite dalla posizione seduta formale, seiza (正座). Si pensa che queste tecniche siano state sviluppate dall’insegnante di kenjutsu di Hayashi, lo spadaccino Ōmori Rokurōzaemon Masamitsu (大森 六郎左衛門 正光), il quale prediligeva questa postura seduta così come il reishiki (礼式 – etichetta), entrambe apprese dalla Ogasawara-ryū (小笠原流). Le tecniche della Ōmori-ryū (大森流) furono dunque insegnate insieme a quelle della Eishin-ryū. Hayashi fu responsabile dell’introduzione della scuola nel dominio Tosa (土佐藩) per volere della famiglia regnante Yamauchi.
Quando la scuola mise radici a Tosa, venne chiamata Tosa Eishin-ryū. Eishin-ryū e Ōmori-ryū furono insegnati alla famiglia Yamauchi, con alcune peculiarità (come il movimento esagerato delle gambe per tenere conto della lunga hakama (袴)).

Dopo la morte dell’undicesimo sōke, Ōguro Motozaemon Kiyokatsu (大黒元衛門清勝), la scuola si divise in due rami che divennero in seguito noti come Tanimura-ha (谷村派) e Shimomura-ha (下村派) (dal nome dei rispettivi 15° e 14° sōke, Tanimura Kame no Jō Yorikatsu (谷村 自雄) e Shimomura Moichi Sadamasa (下村茂市定政))

Ōe Masaji

Uno dei sōke più importanti fu il diciassettesimo, Ōe Masaji (大江 正路) nato in Asahi (Nakasuka) Tosa nel 1852. In gioventù Ōe studiò inizialmente Shimomura-ha del ramo Eishin-ryū. All’età di 15 anni prese parte alla battaglia di Toba-Fushimi, in seguito alla quale studiò Tanimura-ha del ramo Eishin-ryū sotto Gotō Magobei. Studiò anche Eishin-ryū bōjutsu con Itagaki Taisuke. Ōe ereditò il menkyo (免許) del Tanimura-ha, diventando il suo 17esimo sōke. Combinò gli insegnamenti della scuola con quelli della Shimomura-ha e ne ristrutturò il curriculum. Ōe ricodificò e riorganizzò i kata (形 – forme) della scuola nei vari livelli: Seiza (Shoden), Tachihiza (Chūden), Okuiai (Okuden) e Kumitachi waza praticati oggi. Pur mantenendo le tecniche originali, apportò delle modifiche ai nomi di alcuni kata per facilitarne la comprensione. Ōe chiamo la sua scuola Musō Jikiden Eishin-ryū durante l’era Taishō (1912-1926). Nel 1900 iniziò ad insegnare Kendō ed Eishin-ryū presso il ramo Kōchi del Dai Nippon Butoku Kai e nelle scuole locali. Nel 1924 fu la seconda persona (dopo Nakayama Hakudō) a ricevere il grado di hanshi (範士 – “insegnante modello”) nello Iaidō dal Dai Nippon Butoku Kai. Ōe morì a Enokuchi il 18 aprile del 1926. I suoi numerosi studenti continuarono a diffondere Musō Jikiden Eishin-ryū iai oltre Tosa e in tutto il Giappone. 60 anni dopo la sua morte, una pietra commemorativa fu eretta sul monte Godaisan in suo onore.

Nakayama Hakudō

Il diciottesimo e ultimo sōke della Shimomura-ha fu invece Nakayama Hakudō (中山 博道, 11 febbraio 1872 – 14 dicembre 1958), che studiò lo Shintō Musō-ryū Jojutsu con Ryogoro Uchida (内田良五郎) e Musō Shinden Eishin-ryū Iaidō (無雙神傳英信流) con Hosokawa Yoshimasa (細川 義昌).
Nakayama Hakudō nacque nell’attuale città di Kanazawa, nella prefettura di Ishikawa, come ottavo figlio di Gennojo Nakayama, un ex-samurai del dominio di Kaga. La sua famiglia perse la casa a causa del caos della Restaurazione Meiji e si trasferì nella città di Toyama (nella prefettura di Toyama) quando lui aveva cinque anni. All’età di 8 anni fu mandato come apprendista in una casa mercantile nella stessa città e mentre lavorava lì imparò l’arte della spada e il Jujutsu.
All’età di 18 anni, entrò nello Yushinkan Dōjō (有信館) di Shingoro Negishi (根岸信五郎) a Tōkyō dove apprese lo Shintō Munen-ryū (神道無念流). All’età di 23 anni ricevette il suo primo menkyo, all’età di 27 anni ricevette il secondo menkyo, all’età di 28 anni gli fu permesso di diventare un istruttore sostitutivo e fu adottato da Negishi. Dopo essere tornato dalla famiglia, Nakayama costruì un dōjō a Masago-cho, Hongo ed ereditò sia lo Shintō Munen-ryū che lo Yushinkan.
Si dice che Nakayama abbia deciso di perseguire lo Iai perché ispirato dal suo benefattore Eiichi Shibusawa (渋沢栄一). Inoltre, Yukichi Fukuzawa (福澤諭吉), che nominò Nakayama istruttore di Kendō della Keio University, era un maestro anche di Iaidō. Alla fine del periodo Meiji, Nakayama sentì che nella prefettura di Kōchi (ex provincia di Tosa), veniva insegnato lo Iaidō secondo le regole tramandate dalla prima e unica generazione della Shinden Jūshin-ryū (神伝重信流 – anche conosciuta come Musō Shinden Eishin-ryū無雙神傳英信流). Ciò gli fu riferito da Taisuke Itagaki (板垣退助), un politico originario della provincia di Tosa e parente di Tanimura Kamenojo, quindicesimo sōke della Musō Jikiden Eishin-ryū. Così Nakayama, tramite la mediazione di Itagaki, andò a trovare Hosokawa Yoshimasa della Shinden Jūshin-ryū (un ramo della Shimomura-ha), divenne suo discepolo e ricevette la sua licenza all’insegnamento da Hosokawa.
Nel 1932, Nakayama Hakudō fondò la propria scuola il cui nome Musō Shinden-ryū (夢想神伝流) fu introdotto nel 1933 durante il Dai Nippon Butoku Kai Enbukai. In realtà la sua scuola assunse diversi nomi: oltre a Musō Shinden-ryū venne definita anche Hasegawa Hidenobu-ryū e Omori-ryū. Il nome Musō Shinden-ryū fu adottato come unico nome dai discepoli di Nakayama dopo la sua morte.

Lignaggio

Di seguito il lignaggio della Hasegawa Eishin-ryū e dei suoi due rami fino a Nakayama Hakudō e Ōe Masaji. Hayashi Masu no Jō Masanari, il dodicesimo preside riconosciuto dalla Tanimura-ha, era un discepolo diretto di Matsuyoshi Teisuke Hisanari, il dodicesimo preside riconosciuto dalla Shimomura-ha.

Jinsuke-Eishin (linea principale)

Origine:

  1. Hayashizaki Jinsuke Shigenobu
  2. Tamiya Heibei Shigemasa
  3. Nagano Muraku Nyūdō Kinrōsai
  4. Momo Gumbei Mitsuhige
  5. Arikawa Shōzaemon Munetsugu
  6. Banno Dan’emon no Jō Nobusada
  7. Hasegawa Chikaranosuke Eishin
  8. Arai Seitetsu Kiyonobu
  9. Hayashi Rokudayū Morimasa
  10. Hayashi Yasudayū Seisho
  11. Ōguro Motoemon Kiyokatsu

Tanimura-ha

Origine:

  1. Hayashi Masu no Jō Masanari
  2. Yōda Yorikatsu
  3. Hayashi Yadayū Masayori
  4. Tanimura Kame no Jō Yorikatsu
  5. Gotō Magobei Masasuke
  6. Ōe Masaji (Musō Jikiden Eishin-ryū)

Shimomura-ha

Origine:

  1. Matsuyoshi Hachirō Hisamori
  2. Yamakawa Kyūzō Yukimasa
  3. Tsubouchi Seisuke Chōjun
  4. Shimomura Moichi Sadamasa
  5. Shimamura Uba-no-Jō Yasuhide
  6. Hosokawa Yoshiba Yoshimasa
  7. Nakayama Hakudō (Musō Shinden-ryū)

Fonti