Vai al contenuto

Shikai – I Quattro Precetti

  • di
Shikai - I Quattro Precetti

Durante un combattimento la mente può assumere diversi stati che possono minare le sorti del duello e condurre dunque alla sconfitta. Questi stati della mente sono ben noti a chi pratica Kendō (剣道 – La Via della Spada) che ne ha prova ogni volta che affronta uno shiai (試合 – gara). Essi sono stati quantificati nel numero di quattro e sono racchiusi nel concetto giapponese di shikai (四戒I Quattro Precetti).

Takano Sasaburo (1862-1950), ritenuto il padre del Kendō moderno, nel suo libro “Kendō ” descrisse i quattro precetti come “sorpresa, paura, dubbio e confusione“. Egli affermò che la tecnica è il ramo, che lo spirito è il fondamento e che “non bisogna mai trascurare di coltivare le radici”, facendo chiaro riferimento all’aspetto spirituale che dovrebbe essere enfatizzato anche nel Kendō moderno.
Nella sezione “Unità di mente, spirito e potere”, la mente è descritta come l’aspetto statico della funzione mentale e il ki come l’aspetto dinamico, affermando: “La mente guida il ki e il ki agisce secondo i comandi della mente. La mente è saggezza. Il ki è volontà. Il potere è la potenza del corpo. Si manifesta come tecnica”. In altre parole, le informazioni ricevute dagli occhi e dalle orecchie diventano funzione diretta della mente, diventando poi rapidamente una tecnica in risposta a quella funzione. Solo allora è possibile “adattarsi alla situazione e rispondere ai cambiamenti per vincere la battaglia”. Sasaburo inoltre afferma: “La vittoria o la sconfitta non dipendono tanto dalle strategie tattiche quanto dalla capacità di agire rapidamente quando si presenta l’opportunità”. Senza unità di spirito ed energia, non si può agire rapidamente.

Conoscere shikai significa tenere la propria mente lontana dai quattro stati:

驚 (Kyō – Sorpresa)

Questo stato si presenta quando non si ha una sufficiente preparazione mentale e tecnica. L’avversario esegue un’azione inaspettata che rompe la propria guardia e impedisce una reazione immediata. Si può esser colti di sorpresa anche quando si ha un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità, sottovalutando l’esperienza e la preparazione dell’avversario.

懼 (Ku – Paura)

Questo stato può presentarsi in diverse circostanze. Si può aver paura quando si affronta un avversario di maggior esperienza, oppure quando si affronta una competizione importante e si teme la sconfitta. Si può aver paura di non riuscire a essere all’altezza dell’incontro.

疑 (Gi – Dubbio)

Questo stato si presenta quando non si sa come agire. Il dubbio si insinua nella mente quando non si riesce a studiare l’avversario e a prevederne le mosse. Il dubbio ostacola la mente e rallenta la capacità di giudizio.

惑 (Waku – Confusione)

Questo stato si presenta quando la mente è affollata da troppi pensieri, focalizzandosi su tante cose tranne che sul momento presente. Una mente confusa è una mente distratta, che non riesce a cogliere le occasioni nell’attimo in cui si presentano.

Con il termine heijōshin (平常心 – “mente normale” o “mente calma”) ci si riferisce a una mente priva di condizionamenti, in grado cioè di distaccarsi da tutto ciò che possa turbarla. E’ la completa presenza mentale che ogni budōka (武道家 – praticante di arti marziali) dovrebbe coltivare per affrontare al meglio le sfide.

Kendō – La tua spada è la tua mente

Fonti