Tra le tante difficoltà che uno iaidoka si trova ad affrontare nel corso della pratica c’è sicuramente quella di riuscire a migliorare la direzione dei propri tagli. Il motivo principale è dato fondamentalmente dall’assenza di una figura “fisica” su cui applicare la tecnica che si sta studiando in quel momento. Per sopperire a questo limite si fa ampio uso di specchi, consentendo al praticante di prendere come riferimento per i tagli la sua stessa figura riflessa. A questa soluzione si può successivamente integrare l’utilizzo del bokutō su un soggetto fisico – di solito il senpai – il quale consente al praticante di poter simulare (a velocità ridotta) l’applicazione della tecnica.
Di seguito è rappresentata la sagoma di un uomo e i differenti tagli relativi ai 12 kata della Zen Nippon Kendō Renmei Iaidō: